lunedì 5 giugno 2023

AstroSamantha, una stella sotto il cielo di Angelo D’Arrigo

Dal cosmo alla galassia di Etna Comics, l’astronauta Samantha Cristoforetti ha ricevuto il premio dedicato al celebre deltaplanista catanese organizzato dall’omonima fondazione. Caloroso l’incontro col pubblico durante il talk dal titolo “AstroSamantha – Nello spazio oltre ogni limite”.

di Salvo Russo

 



Una stella tra le stelle del firmamento Etna Comics ha illuminato di luce propria l’edizione 2023 del Festival internazionale del fumetto, del gioco e della cultura pop, in svolgimento al Centro Fieristico “le Ciminiere” di Catania dal 1 al 4 Giugno.

Stiamo parlando di Samantha Cristoforetti, la celebre astronauta ed aviatrice italiana, che ha polarizzato l’attenzione di un vasto pubblico, attento e partecipe, nei due eventi che l’hanno vista protagonista.

 Una che di astri, di corpi celesti e di galassie se ne intende, AstroSamantha, con alle spalle due missioni nello spazio: nel 2015 ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo fissato in 199 giorni; nel 2022 è stata la prima donna italiana negli equipaggi dell’ESA, l’Agenzia spaziale europea prima donna europea scelta come comandante della Stazione spaziale internazionale.

 Giunta a Catania, su invito dell’Associazione Angelo D’arrigo per ricevere il premio intitolato al deltaplanista, scienziato del volo ed etologo catanese scomparso nel 2006 in un tragico incidente aereo, AstroSamantha si è detta onorata del prestigioso riconoscimento.

Lo ricevo con immenso piacere - queste le sue parole - non perché immagini di potermi avvicinare alla grandezza della persona o all’intensità del suo vissuto, ma perché attraverso il premio e le attività della Fondazione, continuano a vivere l’audacia, la sapienza, l’operosità, l’amore per la natura, come per la tecnologia e la passione per il volo di una persona che ci ha mostrato il lato più nobile dello spirito umano”.

 


La cerimonia di consegna della IX edizione del Premio D’Arrigo, presentata dal giornalista Luca Pagliari, ha visto la partecipazione di Giorgio Vanni, re delle sigle animate, di Lello Analfino dei Tinturia, dei Lautari e dei Beija Flor, si è svolta nell’anfiteatro delle Ciminiere, per l’occasione stracolmo in ogni ordine di posto, a chiusura della seconda giornata della Kermesse.

 Tra le motivazioni che hanno portato all’assegnazione del riconoscimento a Samantha Cristoforetti, significative le parole di Laura Mancuso, moglie di Angelo D’Arrigo e fondatore/ presidente dell’omonima associazione.

Quest’anno abbiamo voluto volgere il nostro sguardo oltre la Terra e viaggiare idealmente nello spazio, grazie alla presenza di Samantha Cristoforetti- ha dichiarato- Coinvolgerla e premiarla per questa IX edizione del premio D’Arrigo ci è sembrato quasi naturale, visti i tanti punti in comune che ci sono tra lei ed Angelo. La voglia di superarsi sempre, di non arrendersi di fronte alle difficoltà, la capacità di superare i limiti spezzando le convenzioni sono valori che speriamo di trasmettere ai giovani che parteciperanno al Premio D’Arrigo e a Etna Comics”.

 


Grande accoglienza del pubblico durante il talk dal titolo “AstroSamantha – Nello spazio oltre ogni limite” che ha caratterizzato la mattina del sabato.

L’incontro evento ha avuto come location la Sala Polifemo del centro fieristico, a cura di Luca Pagliari, che ha moderato l’incontro, con la presenza di Laura Mancuso, patrocinatrice del premio D’Arrigo e Luca Perri, astrofisico e divulgatore scientifico italiano.

Un racconto attraverso i ricordi personali, i sogni da bambina, le sfide e la determinazione per definire il percorso straordinario di Samantha Cristoforetti.

“Io sono sempre stata abituata a guardare le cose dall’alto», racconta al moderatore dell’incontro Luca Pagliari.

“Sono cresciuta in un paesino di montagna, in Val di Sole, credo ci abbia dato l’opportunità di crescere come bambine e bambini in modo molto libero, in maniera poco supervisionata, al contrario di quando si abita in una grande città – ha sottolineato AstroSamantha -. Io sono cresciuta quindi con la certezza che il mondo sia un posto bellissimo da esplorare, che gli esseri umani siano tutti buoni. Questo mi ha fatto vivere con la mente abbastanza aperta da poter vivere a pieno tutte le possibilità che mi si presentavano davanti“.

 


Cosa vuoi fare da grande?

“Quando da bambina mi chiedevano cosa volevo fare da grande e rispondevo dicendo ‘l’astronauta‘, non mi ridevano in faccia, perché già da piccola ero molto determinata – ha raccontato - La determinazione è anche una caratteristica di personalità, c’è chi lo è di più e chi di meno, ma anche se naturalmente non si possiede questo tratto, penso che sia importante capire che se si hanno degli obiettivi grandi da provare a realizzare nella propria vita, la si può ottenere. Credo sia importante avere degli obiettivi da perseguire, per cui svegliarsi la mattina e dire: ‘oggi farò il possibile per raggiungerli‘”.

 Samantha ricorda Angelo

Durante l’incontro anche il doveroso ricordo di Angelo D’Arrigo, aviatore e deltaplanista catanese, della sua determinazione, comune a quella di AstroSamantha.

La storia di Angelo D’Arrigo parla di tante scommesse: è così, scommettendo con se stesso, che è riusicito a detenere diversi record e primati. Come per tutti i visionari, però, quando lui proponeva qualcosa c’era spesso scetticismo, come ha ricordato sua moglie Laura Mancuso.

Si è parlato, inoltre, della mania per i dettagli che contraddistingueva l’aviatore: “Questa cura per i dettagli che aveva Angelo è sicuramente qualcosa che accomuna l’esperienza che ho fatto io e quella sua – ha dichiarato la Cristoforetti -. La cultura aeronautica si è infatti trasferita al mondo spaziale, a causa degli incidenti che si sono verificati, che quindi spingono a pensare sempre di più ai dettagli, per quanto piccoli possano sembrare“.

 


 Le missioni nello spazio

“La gente – afferma Samantha Cristoforetti – a primo impatto potrebbe pensare che non ci sia nulla di nuovo nell’atterrare nello spazio, dato che il primo allunaggio risale ormai al 1969. Quella, però, in verità fu una missione lunare prodotta più dalla competizione politica che dalla voglia di fare ricerca: il programma fu chiuso ancor prima che l’Apollo 11 arrivasse sulla Luna. Oggi, invece, l’obiettivo è di rendere permanente la presenza dell’uomo in bassa orbita grazie alle stazioni spaziali, per portare avanti la ricerca vera e propria e permettere l’espansione dell’umanità nello spazio”.

 

La ricerca

La ricerca è un punto fermo anche per Luca Perri il divulgatore scientifico che ci mette un pizzico di ironia nel trattare contenuti, oltremodo, ostici per non addetti ai lavori: «La sua bellezza sta nel fatto che apparentemente non serva a nulla. Voglio dire, la ricerca per definizione serve a generare nuova curiosità e nuova cultura, non solo a ottenere qualcosa di concreto nel quotidiano. Eppure, l’evoluzione nel corso della storia è derivata proprio dalla nostra curiosità, dalla volontà di compiere azioni che nessuno aveva mai compiuto prima, e lo stesso vale per lo spazio, in cui di fatto un’applicazione pratica c’è eccome, anche e soprattutto legata alla nostra vita di ogni giorno. Ed è bene che lo sappiano il 92% degli italiani che, quando viene chiesto loro quali fondi della ricerca taglierebbero, puntano il dito contro l’astrofisica”.

 

Comunicare è social

 “Io sono pagata per andare nello spazio – afferma AstroSamantha -  e sento il dovere di raccontare quello che faccio grazie ai contributi ricevuti. Così, visto che i nostri tempi di attenzione si accorciano sempre di più, ho iniziato a comunicare tramite i social per essere breve e rapida, anche se non è facile semplificare le tematiche scientifiche senza banalizzarle. Ecco perché posto giusto dei piccoli spunti, al fine di stimolare la curiosità e indurre le persone ad approfondire, cosa che richiede poi tempo e impegno”.

 


Il linguaggio universale? La matematica

“La scienza, per quanto non possa darci risposte univoche – spiega la Cristoforetti  -ci ha però portato a dei risultati incredibili e ci ha permesso di acquisire numerose certezze nel corso tempo, diventate ormai insindacabili (come quella legata alla forma della Terra o al suo moto di rivoluzione attorno al sole). Invito quindi i ragazzi e le ragazze ad appassionarsi alla scienza e alla matematica con fiducia, perché è questo l’unico vero linguaggio universale, il coding che rende sistematica la nostra vita. D’altronde, se ci pensiamo, nessuno direbbe con leggerezza di non capire niente di italiano, motivo per cui non bisognerebbe mai dirlo o pensarlo nemmeno della matematica».

Gli fa eco Luca Perri: “Per me la scienza è un videogioco che non finirò mai. Questo sapere che c’è sempre qualcosa in cui posso migliorarmi lo trovo molto stimolante. Cerco di coinvolgere quante più persone per ‘giocare’ insieme.”

 

Il talk volge alle battute finali, si affronta il tema della disparità di genere.

“Crescendo non ho mai avuto la percezione che ci fossero cose che a me venissero precluse in quanto donna – ha detto -. Qualche ostacolo c’è stato, e osservare la mia vita a distanza mi ha fatto comprendere che ogni impedimento è stato una fortuna”. Un esempio concreto? “Il servizio militare volontario femminile è stato introdotto nel 1999/2000; io mi sono diplomata nel 1996 e allora non ho avuto modo di arruolarmi, motivo per cui ho deciso di iscrivermi a ingegneria. Oggi so che questo è stato un bene, perché dopo la mia laurea l’accesso al corpo militare è stato aperto alle donne e il limite d’età è passato da 19 a 24 anni: una casualità che mi ha permesso di percorrere entrambe le strade, quella ingegneristica e quella militare. Riguardando indietro è stata una fortuna perché ho potuto fare entrambe”.

 

 

 

 

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